il Centro Storico di Carpineto Romano conserva in buona parte il suo aspetto medievale. Inoltre, la sua posizione lo rende uno tra i paesi dei Monti Lepini, e di tutto il circondario, tra i più visitati e conosciuti. Passeggiando tra le vie del borgo, si consiglia di visitare le numerose chiese tra cui la Chiesa Collegiata del Sacro Cuore, la Chiesa di San Pietro Apostolo con annesso il convento, la Chiesa di Sant’Agostino e il convento, la Chiesa di San Leone Magno, la Chiesa di Santa Maria del Popolo, la Chiesa di San Sebastiano.
Nel borgo antico, oltre ai luoghi di culto citati, segnaliamo una delle più interessanti testimonianze storiche del borgo. Si tratta del Palazzo Pecci edificato tra il XII e il XVIII secolo è la casa natale del nostro cittadino più illustre Papa Leone XIII. Di linea elegante e austera, l’edificio è situato nella parte “Dammonte” del paese, nel punto più elevato della collina. Nonostante i numerosi lavori eseguiti dall’architetto Augusto Bonanni, la costruzione conserva ancora tutte le caratteristiche tipiche dei palazzi italiani sorti tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo. La parte esposta a nord è medievale: risulta porzione dell’antico castello De Ceccano.
Un ulteriore monumento è a Torre Campanaria, parzialmente restaurata, è parte integrante di un complesso urbanistico militare, appartenuta ai “domini campanini” De Ceccano nel XIII secolo. Appare chiaro il progetto difensivo del “castrum” medievale con mura poderose, torre campanaria, che era la parte militare più elevata, e palazzo comitale; nel secolo XVI venne posto un orologio, opera di mastro Cesare da Subiaco e nel secolo XVII una mostra in maiolica. Un altro castello esisteva nella parte “dammonte”, oggi inglobato in Palazzo Pecci. Sotto la torre sorge sul dirupo il Palazzo degli Aldobrandini (dal nome degli ultimi signori della fine del secolo XVI agli inizi del secolo XIX), preceduto da un ampio giardino ornato da piante secolari. Durante il XVII secolo il palazzo Aldobrandini, acquistato dall’amministrazione comunale, era corte e sede del potere baronale del ducato di Carpineto (in esso vi fu trascritto l’atto di pace tra Carpineto e le vicine comunità di Bassiano, Sezze e Norma nel 1477). Il palazzo consta di diversi ambienti, molto rimaneggianti, che ospitano il Museo “Reggia Dei Volsci”.
Troviamo poi, tra le bellezze di Carpineto due fontane monumentali, con mostra artistica, prendono il nome dallo scultore siciliano Michele Tripisciano. Esse vennero innalzate nell’anno 1890 in occasione dell’inaugurazione dell’acqua del monte Carpino, fatta giungere in Carpineto per volere di papa Leone XIII.Si tratta di due opere simili nell’impostazione e nella progettazione. La prima, posta in Piazza Giuseppe Pecci, di fronte a Palazzo Pecci, presenta un frontespizio con stemma pontificio ed un bacino con tre delfini attorcigliati, a ricevere acqua da un mascherone. Nella parte centrale, una lastra marmorea in squisiti distici latini racconta i benefici dell’acqua del monte Carpino, mentre lontano si odono rumori di guerra (velata allusione ai problemi europei di fine secolo XIX).
La seconda, sita in Piazza Regina Margherita, presenta un elegante frontespizio oblungo nel cui mezzo resta incorniciata una lapide marmorea con distici elegiaci del pontefice carpinetano. Ai lati della mostra scendono due delfini che versano acqua su due coppe sorrette da telamoni pesciformi, mentre al centro un’altra coppa riceve direttamente acqua dalla bocca di un leone. Le tre coppe, a loro volta, versano il prezioso liquido su un grandioso bacino.